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Autoritratto - olio su tela cm. 54 x 45

Rolando Scatarzi è nato a Firenze dove vive attualmente.                     
Ha iniziato a dipingere da giovanissimo influenzato dai macchiaioli toscani e dagli impressionisti, prediligendo la tecnica della pittura ad olio.
Da sempre attratto però dalla rappresentazione non figurativa, nei primi anni settanta si è dedicato allo studio della stessa per cercarne la chiave di lettura ed il contenuto espressivo.
Determinante è stato l’incontro, nel 1975, con Giovanni Maggini, del quale è stato poi allievo, che lo ha proiettato inevitabilmente nel mondo dell’astrattismo e dell’informale.

Molteplici e ripetute negli anni le sue mostre personali e collettive che ne hanno evidenziato l'evoluzione tecnica e stilistica durante tutto il lungo percorso artistico.

Ha partecipato a numerose rassegne, di livello nazionale ed internazionale, raccogliendo premi e riconoscimenti significativi.

La sua ricerca pittorica attuale, che deriva da una sua personale interpretazione dell’astrattismo classico e della corrente informale, è volta ad interpretare con costante evoluzione, grazie ad una continua scomposizione e ricomposizione degli equilibri e dei vari elementi che compongono le sue opere, l’antinomìa fra sentimento e tecnica, arte e consumismo, che caratterizza la nostra epoca.

In questo l'artista utilizza a suo modo la procedura, mai banale, della "manomissione nella composizione artistica" che ha come obiettivo quello di aggiungere una ulteriore dimensione rappresentativa ai propri progetti per esprimerne pienamente il significato attraverso la scomposizione e la successiva ricostruzione degli stessi, alterandoli poi con l'ausilio della propria libera fantasia, rigenerandoli nell'originalità e restituendo loro senso, consistenza, forma e colore, caratterizzandoli quindi con i propri contenuti espressivi ed identificativi.
Il lavoro è comunque guidato dal concetto che il valore di ciò che si comunica dipende dalla solidità tecnica della pittura al servizio dell’invenzione artistica e che l’omaggio di tale sintesi possa dirsi tanto più centrato quanto più essa riesce nell’intento di suscitare emozioni e reazioni positive nel fruitore. 

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